AUTENTICITÀ (TRASPARENZA E CHIAREZZA)

AUTENTICITÀ (TRASPARENZA E CHIAREZZA)

Massimo Coero Borga – Briciole di Vangelo

AUTENTICITÀ (Chiarezza e trasparenza)

Ti piace quando senti qualcuno parlare e ti accorgi che non è una persona trasparente, che non è molto chiaro, che puoi dubitare di quello che ti sta dicendo?

Dalle mie parti si diceva di qualcuno che quando “parlava” bisognava “fargli la tara” (cioè toglierne un bel pezzo di tutto quello che aveva detto).

Ecco cosa dice ad un certo punto Gesù:
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: «Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti». Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: «Sì, sì», «No, no»; il di più viene dal Maligno (Mt 5,33-37).
Della serie “ma io vi dico siate chiari” e anche “impariamo a chiamare per nome le cose”.

A tutti (quasi) piace sapere che quello che esce dalla bocca della persona che ti sta parlando “sia verità”.

È vero che qualcuno vorrebbe sentirsi dire quello che gli fa piacere e che gli diano sempre ragione, ma alla fine è meglio sapere quello che uno pensa veramente e realmente:
Forse in questo progetto mi sono comportato con leggerezza? O quello che decido lo decido secondo la carne, in maniera da dire allo stesso tempo «sì,sì» e «no,no»? Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è «sì» e «no» (2Cor 1,17-18)

Col tempo, se non sei chiaro e trasparente, non ti crede più nessuno.
Rischi anche di screditare la Parola, di screditare Dio.
La menzogna ha per padre il maligno. La verità ha per padre Dio.
Quindi dobbiamo imparare a essere trasparenti, a non mascherarci dietro a tante parole.
Smettiamo di mettere belle foto in copertina, nascondendo il resto, non facendo vedere quello che realmente c’è dietro (anche se, come si dice, le bugie hanno le gambe corte e prima o poi viene tutto a galla).
Certo Verità e Carità sono a braccetto. Non si dice tutto a tutti. Quello che penso lo dico (lingua spada). Non dico i miei fatti a chi può farmi del male.

Discepolo di Gesù: AUTENTICITÀ.

Non scendo più a compromessi perché ho DIO in me e dalla mia parte (che esige la trasparenza).
Non uso “parole menzognere” per ottenere benefici che il maligno dà per poi chiedere il conto salato.
Il linguaggio del discepolo è dunque un linguaggio essenziale, ossia un linguaggio usato per comunicare le cose più fondamentali, con semplicità e umiltà, senza affaticarsi nella costruzione di argomentazioni su argomentazioni per dimostrare di avere ragione a chissà chi.

Bisogna imparare ad essere chiari, anzitutto con se stessi, chiamando per nome le cose. Così saprai di percorre la via giusta e sarai gradevole nell’essere ascoltato anche dagli altri senza incorrere…nella condanna:
Soprattutto, fratelli miei, non giurate, né per il cielo, né per la terra, né per qualsiasi altra cosa; ma il vostro «sì» sia sì, e il vostro «no» no, per non incorrere nella condanna (Gc 5,12).
Sia invece il vostro parlare: «Sì, sì», «No, no»; il di più viene dal Maligno (Mt 5,37).

Cristo, durante la Passione, pronuncia soltanto poche ed essenziali parole.
Esattamente 7.
Per approfondire: LE 7 PAROLE DI GESÙ’ SULLA CROCE.

Il resto è tutto silenzio.

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