Dalla depressione spirituale alla gioia del Cristo Risorto

Dalla depressione spirituale alla gioia del Cristo Risorto

Vorrei condividere con voi il passaggio che Dio mi ha concesso di fare nella Settimana Santa, grazie alla vostra presenza e guida, in particolar modo seguendo l’incontro quotidiano “5 passi verso Gerusalemme”, tenuto da Massimo.

Vi conosco da poco, da gennaio, quando ho partecipato a un incontro tenuto da Massimo a Verona.

Quando è iniziata l’emergenza Covid, pur andando da anni a Medjugorje, e avendo letto svariate profezie su questi tempi, mai avrei lontanamente immaginato ciò che è accaduto con la Chiesa in questi tempi.

La perdita improvvisa dei sacramenti, in particolar modo dell’Eucaristia e del padre confessore, le porte sbarrate delle chiese, sono stati per me un duro colpo sia psicologico/umano prima, che spirituale poi, avendo la Chiesa rappresentato il mio principale punto di riferimento soprattutto nei vari calvari di dolore che hanno caratterizzato la mia vita.

Sono passata dal rivivere la ferita dell’abbandono, al timore di aver perso Gesù e la Sua protezione, alla solitudine e alla ricerca ansiosa, ma vana, dell’Eucarestia, per cadere poi in una sorta di depressione spirituale.

Il combattimento si è scatenato in modo violento, ma non ho abbandonato la preghiera, la s. Messa giornaliera con il Santo Padre, ed ero sempre attratta dall’ascoltare le catechesi di Massimo, che erano presenti più volte durante la settimana.

Un giorno, prima della Settimana Santa, Dio mi ha dato una luce, ho capito chiaramente che Satana stava sfruttando questo momento per cercare di gettare il maggior numero di fedeli nella tristezza, nell’angoscia, nel dolore, nello scoraggiamento, proprio nel tempo della gioia della celebrazione della Pasqua di Risurrezione.

Ho iniziato allora a sforzarmi di ritornare a lodare con gioia il mio Dio, per non permettere all’avversario la vittoria, ma sull’apertura dell’anima alla lode, prevaleva comunque nuovamente una sorta di depressione spirituale, nonostante seguissi ogni giorno preghiere, catechesi, amici di fede al telefono per pregare assieme ecc.

Quando Massimo ha annunciato che avrebbe fatto un percorso nella Settimana Santa chiamato “i 5 passi verso Gerusalemme”, ho deciso di seguirlo, fiduciosa che avrebbe potuto essermi d’aiuto.

Ho ascoltato le catechesi ogni giorno e, in particolar modo, il giovedì Santo è iniziata la mia guarigione. Mi ricordo che il giovedì Santo, seguendo la guida di Massimo che invitava a deporre tutte le armi, a perdonare, a guardare in alto “rinnegando tutta quella parte che mi portava lontana dalla mia croce, lodando Dio e benedicendolo in ogni circostanza”, ho iniziato a perdonare la Chiesa, i sacerdoti che avevano chiuso le porte e non mi volevano dare l’Eucarestia, a perdonare tutto e tutti, anche Dio, e ad accettare la Sua volontà, là dove mi trovavo, rinunciando alla ricerca spasmodica di Gesù nell’Eucarestia.

Nel fare ciò, il mio cuore si è calmato ed è emersa chiara la richiesta di Gesù di rimanere inchiodata con Lui a quella croce, quella croce che Lui stesso stava portando in quel momento, rimanendo solo nei tabernacoli, senza popolo di Dio, nell’impossibilità di donarsi sacramentalmente alle anime, nel fuggi fuggi dei sacerdoti per paura della polizia…

Dopo aver sperimentato la Sua Pace, accettando questa croce, ho passato il venerdì santo ancora nella “morte”, senza riuscire a parlare con Gesù, ma ho iniziato a risorgere con Lui il sabato Santo, giorno della mia completa liberazione, giorno in cui si sono dissolte tutte le mie paure e angosce legate alla perdita dei sacramenti e ho compreso che Gesù era ugualmente presente nel mio cuore e nella mia casa, se io mi decidevo a rimanere in Lui.

Ho vissuto la Pasqua nella gioia e nella pace del Risorto, con Colui che tutto può perché è al di sopra di ogni cosa.

Vi ringrazio di cuore per la vostra presenza, tramite la quale il nostro Signore Gesù Cristo ha potuto operare anche nel mio cuore.

Ora so che è profondamente vera la scrittura che dice che nulla ci può separare da Colui che è l’Amore (Lettera ai Romani, capitolo 8, vers.35), nemmeno la perdita dei sacramenti, che pur essendo il tesoro più prezioso che abbiamo su questa terra, sono custoditi in mano d’uomo e perciò possiamo sperimentarne la perdita.

Certa di essere stata rafforzata nello Spirito da questa nuova prova, grazie all’aiuto dei fratelli in Cristo, che Dio invia nei tempi opportuni per dar forza agli afflitti, agli sfiduciati, agli smarriti di cuore, vi ringrazio ancora per la vostra preziosa presenza e ringrazio il nostro  Dio che sempre opera grandi cose se glielo permettiamo, e anche perché ora credo che affronterò con più serenità e fortezza la prove che ancora ci aspettano, consapevole che mai saremo privati della Sua preziosa presenza.

Un carissimo abbraccio in CRISTO!

Silvia

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