Gedeone (3): la sfida (im)possibile

Gedeone (3): la sfida (im)possibile

Massimo Coero Borga – 30 giugno 2020

GEDEONE (3): la sfida (im)possibile

IL PRIMO SEGNO

17Gli disse allora: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un segno che proprio tu mi parli. 18Intanto, non te ne andare di qui prima che io torni da te e porti la mia offerta da presentarti». Rispose: «Resterò fino al tuo ritorno». 19Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e con un’efa di farina fece focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì. 20L’angelo di Dio gli disse: «Prendi la carne e le focacce azzime, posale su questa pietra e vèrsavi il brodo». Egli fece così. 21Allora l’angelo del Signore stese l’estremità del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; dalla roccia salì un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime, e l’angelo del Signore scomparve dai suoi occhi.

22 Gedeone vide che era l’angelo del Signore e disse: «Signore Dio, ho dunque visto l’angelo del Signore faccia a faccia!». 23Il Signore gli disse: «La pace sia con te, non temere, non morirai!». 24Allora Gedeone costruì in quel luogo un altare al Signore e lo chiamò «Il Signore è pace». Esso esiste ancora oggi a Ofra degli Abiezeriti.

Come altri chiamati, Gedeone dubita di aver sentito bene e chiede conferma – torneremo ancora a questo tema, parlando del vello.

I primi discepoli seguirono subito Gesù, ma nell’Antico Testamento si vede molte volte questa dinamica.

Noi mettiamo la nostra offerta, ma poi è Dio a completare l’opera. Lo Spirito Santo su di noi usa le nostre offerte – “cotti” dallo Spirito Santo (offerta).

Anche con Maria fa la stessa cosa: si passa dalla chiamata all’azione, sapendo che quello che faccio fa parte del suo programma – non lo vedo ma quello che succede era già previsto.

JHWH SHALOM: Gv 16,33   Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!

La parola shalom è una delle parole più “piene di significati” che la Bibbia contenga. Il suo significato è molto più profondo, complesso e completo della sola traduzione “pace”. Essa, certamente, contiene ed esprime il significato di “pace”, ma non solo nel senso di “assenza di conflitto”, quanto, piuttosto, di uno stato o modo di essere che può essere definito, ma mai totalmente, con i seguenti termini: interezza, integrità, felicità, sicurezza, star-bene, condizione di tranquillità, di ordine, pienezza, totalità, perfezione, armonia, compiutezza.

Gdc 6,25-40   In quella stessa notte il Signore gli disse: «Prendi il giovenco di tuo padre e un secondo giovenco di sette anni, demolisci l’altare di Baal che appartiene a tuo padre, e taglia il palo sacro che gli sta accanto. 26Costruisci un altare al Signore, tuo Dio, sulla cima di questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo giovenco e offrilo in olocausto sulla legna del palo sacro che avrai tagliato».

27Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e fece come il Signore gli aveva ordinato; ma temendo di farlo di giorno, per paura dei suoi parenti e della gente della città, lo fece di notte. 28Quando il mattino dopo la gente della città si alzò, ecco che l’altare di Baal era stato demolito, il palo sacro accanto era stato tagliato e il secondo giovenco era offerto in olocausto sull’altare che era stato costruito. 29Si dissero l’un altro: «Chi ha fatto questo?». Investigarono, si informarono e dissero: «Gedeone, figlio di Ioas, ha fatto questo». 30Allora la gente della città disse a Ioas: «Conduci fuori tuo figlio e sia messo a morte, perché ha demolito l’altare di Baal e ha tagliato il palo sacro che gli stava accanto». 31Ioas rispose a quanti insorgevano contro di lui: «Volete difendere voi la causa di Baal e venirgli in aiuto? Chi vorrà difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se è davvero un dio, difenda da sé la sua causa, per il fatto che hanno demolito il suo altare». 32Perciò in quel giorno Gedeone fu chiamato Ierub-Baal, perché si disse: «Baal difenda la sua causa contro di lui, perché egli ha demolito il suo altare».

33Tutti i Madianiti, Amalèk e i figli dell’oriente si radunarono, passarono il Giordano e si accamparono nella valle di Izreèl. 34Ma lo spirito del Signore rivestì Gedeone; egli suonò il corno e gli Abiezeriti furono convocati al suo seguito. 35Egli mandò anche messaggeri in tutto Manasse, che fu pure chiamato a seguirlo; mandò anche messaggeri nelle tribù di Aser, di Zàbulon e di Nèftali, le quali vennero a unirsi agli altri.

36Gedeone disse a Dio: «Se tu stai per salvare Israele per mano mia, come hai detto, 37ecco, io metterò un vello di lana sull’aia: se ci sarà rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno resterà asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano, come hai detto». 38Così avvenne. La mattina dopo Gedeone si alzò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada: una coppa piena d’acqua. 39Gedeone disse a Dio: «Non adirarti contro di me; io parlerò ancora una volta. Lasciami fare la prova con il vello, una volta ancora: resti asciutto soltanto il vello e ci sia la rugiada su tutto il terreno». 40Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu rugiada su tutto il terreno.

UN SOLO DIO

Dio non lascia che arrivi il giorno senza far scegliere nel cuore di Gedeone chi è l’unico “Signore” a cui credere e da servire. Da questa risposta ne va il suo futuro e quello del popolo. Prima di abbattere i madianiti, deve abbattere i nemici interni. Dio, nonostante avesse già dato il grande segno dell’olocausto, dona ancora dei segni (tutto e il contrario di tutto) per convincerlo che la “chiamata” è proprio Sua.

Elimina gli dei stranieri e adora solo il Signore. Abbi il coraggio di “far fuori” ciò che non è divino. Niente compromessi, altrimenti il tuo futuro sarà compromesso.

Inizialmente, non era ancora il coraggioso Gedeone e, pur obbedendo al Signore che gli aveva ordinato di distruggere gli idoli, lo fece di notte, per paura che i suoi parenti e la gente della città, lo vedessero.

Anche Pietro, prima di avere il coraggio di dare la vita per Gesù, lo rinnegò per ben tre volte.

Quanto influsso hanno ancora i nostri parenti (gli altri), quanto facciamo ancora le cose (o non le facciamo) perché influenzati da quello che gli altri possono pensare di noi?

IERUB-BAAL

La nostra fede prima o poi si deve vedere. Una fede intimistica (cioè tenuta dentro, e che non dà frutti all’esterno, non produce niente di buono.

Quando la gente vide che l’altare di Baal era stato demolito, si chiesero chi lo avesse fatto oppure perché lo avesse fatto. Noi cerchiamo sempre un colpevole mentre, a volte, ci sarebbe da cercare un “perché” alle cose che avvengono.

Così, investigarono e scoprirono che era stato Gedeone. Tutto viene a galla prima o poi. Decisero, allora, di metterlo a morte. Scegliere Dio e la Verità a volte ha un prezzo da pagare.

Quanto turba i cuori quando viene a mancare il proprio Dio – quanta fiducia viene data ai portafortuna e quando crollano andiamo in crisi.

Il padre di Gedeone (che in quel momento fa le veci di Dio Padre) prende le sue difese e porta a galla il fatto che il Baal è una finzione, dicendo che non ha bisogno di essere difeso, tanto, se è Dio, lo farà da solo. Cosa che, infatti, non avviene.  Stessa cosa che succede sul monte Carmelo nella sfida di Elia con i profeti di Baal.

Perciò in quel giorno Gedeone fu chiamato Ierub-Baal, perché si disse: «Baal difenda la sua causa contro di lui, perché egli ha demolito il suo altare». Questo nome è una provocazione – della serie “vi ho dimostrato che era un falso dio”. Così, quando Gedeone vincerà, si saprà che non sono stati gli idoli a “portare bene” al popolo.

L’ATTACCO NEMICO

Tutti i madianiti, allora, si radunarono. Ecco il classico attacco del male – che però non tiene conto di Dio. Gedeone non parte senza Dio, anzi, è Dio che lo muove. Egli suonò il corno e gli abiezeriti furono convocati al suo seguito. Ecco la chiesa radunata per il grande combattimento (cosa che anche oggi dovrebbe essere chiara).

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Comments (3)

  • Daniele rispondere

    Il percorso su Gedeone è quello nel quale più mi sono trovato… in alcune sfide (im)POSSIBILI, e ho scoperto il vello, che sto mettendo nelle varie scelte, dalle piccole a quelle più serie. Questo vello mi ha cambiato molto il modo di chiedere a Dio cosa ne pensa del percorso che faccio quotidianamente, se sono nella sua volontà o mi sto perdendo nel mio io… e che non conta essere in tanti o con che armi combatto… se sono nelle vie di Dio ho il Suo favore quindi con Lui più che vittorioso.
    Questo percorso mi ha fatto crescere tantissimo, e ho potuto sperimentare giorno dopo giorno nella pratica per esercitarmi, a volte sbagliando e cadendo, sopratutto nell’obbedienza, ma per grazia sempre rialzato!!!! Ho riscontrato un Purim vero e proprio dentro a questo percorso perchè sto cambiando il modo di affrontare le cose che credevo essere impossibili e con la fede diventano possibili!!!
    LODE A DIO PER QUESTA GRAZIA!!!!!

    15/07/2020 a 21:17
    • Massimo Coero Borga rispondere

      Tutti noi possiamo, se camminiamo con Dio nel modo giusto (come stia facendo anche tu), diventare vittoriosi in ogni situazione. Possiamo vincere le sfide (im)possibili se facciamo vivere in noi il Dio dell’impossibile.

      16/07/2020 a 12:18
  • Daniele rispondere

    AMEN!!!

    16/07/2020 a 19:46

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