Gedeone (4): la sfida (im)possibile

Gedeone (4): la sfida (im)possibile

Massimo Coero Borga – 07 luglio 2020

GEDEONE (4): la sfida (im)possibile

A DIO PIACE VINCERE FACILE

(Gdc 7) Ierub-Baal dunque, cioè Gedeone, con tutta la gente che era con lui, alzatosi di buon mattino, si accampò alla fonte di Carod. Il campo di Madian era al nord, verso la collina di More, nella pianura. 2 Il Signore disse a Gedeone: «La gente che è con te è troppo numerosa, perché io metta Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi dinanzi a me e dire: La mia mano mi ha salvato. 3 Ora annunzia davanti a tutto il popolo: Chiunque ha paura e trema, torni indietro». Gedeone li mise così alla prova. Tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo e ne rimasero diecimila. 4 Il Signore disse a Gedeone: «La gente è ancora troppo numerosa; falli scendere all’acqua e te li metterò alla prova. Quegli del quale ti dirò: Questi venga con te, verrà; e quegli del quale ti dirò: Questi non venga con te, non verrà». 5 Gedeone fece dunque scendere la gente all’acqua e il Signore gli disse: «Quanti lambiranno l’acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da una parte; porrai da un’altra quanti, per bere, si metteranno in ginocchio». 6 Il numero di quelli che lambirono l’acqua portandosela alla bocca con la mano, fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bere l’acqua. 7 Allora il Signore disse a Gedeone: «Con questi trecento uomini che hanno lambito l’acqua, io vi salverò e metterò i Madianiti nelle tue mani. Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua».

Si stanno preparando alla grande battaglia. Sono tutti pronti, dopo le tre conferme date da Dio a Gedeone. Oh oh, cambio di programma: loro erano pronti ma non avevano fatto i conti con Dio. Il Signore deve dimostrare, per il bene di tutto il popolo di Dio, che è Lui stesso a far vincere le guerre.

Come avrebbero potuto fidarsi di Lui se non fosse stata chiara la cosa?

Gedeone aveva messo alla prova Dio, ora è il contrario.

Erano in 32.000, ma Dio dice che erano troppi e che, in primis, quelli che hanno paura del combattimento, se ne devono andare. Così, se ne vanno in 22.000. Chi ha paura, infatti, non aiuta gli altri, anzi, sovente abbassa la fede e Dio lo sa e li fa fuori.

Bastano, a volte, alcune prove e si vede chi ha sviluppato una buona fede e chi ancora si basa sulle emozioni.
Signore, non puoi farci questo. Stai per smascherare davanti a Gedeone il livello di fede delle persone e gli stai dicendo che non sarà Gedeone e a scegliere chi va bene, ma lui dovrà soltanto obbedire – e se puoi qualcuno si offende?!

Chi di voi sarebbe disposto a “obbedire” così al Signore, a costo di offendere qualcuno? Abbiamo ancora troppo bisogno della stima degli altri, siamo troppo poco liberi per diventare il vero esercito vittorioso di Dio.

Abbiamo letto che Gedeone fece scendere la gente all’acqua. L’acqua rappresenta la grazia di Dio. Come ti avvicini a questa? Come la porti a te?  Anche la Parola di Dio disseta – vedi il pozzo di Giacobbe, che rappresenta il pozzo della sapienza rabbinica. C’è chi si accovaccia e immerge direttamente la bocca come i cani e chi, con le mani, stando in ginocchio, porta l’acqua alla bocca. È importante il modo in cui ci si accosta alla grazia. Non si possono avere dei “collaboratori” incapaci di gestire la grazia, perché altrimenti faranno danni.

Ora siamo a 300 contro 130.000. Siamo sicuri di riuscire a vincere?! Bene, ora ci siamo, con questo rimasuglio ora faremo miracoli. Dio sa quello che fa. E noi ci fidiamo di questo Dio o abbiamo paura? La PAURA è mancanza di conoscenza di DIO, che genera quindi mancanza di fede.

CORAGGIO e RISULTATO CERTO

8 Egli prese dalle mani del popolo le brocche e le trombe; rimandò tutti gli altri Israeliti ciascuno alla sua tenda e tenne con sé i trecento uomini. L’accampamento di Madian gli stava al di sotto, nella pianura. 9 In quella stessa notte il Signore disse a Gedeone: «Alzati e piomba sul campo, perché io te l’ho messo nelle mani. 10 Ma se hai paura di farlo, scendivi con Pura tuo servo 11 e udrai quello che dicono; dopo, prenderai vigore per piombare sul campo». Egli scese con Pura suo servo fino agli avamposti dell’accampamento. 12 I Madianiti, gli Amaleciti e tutti i figli dell’oriente erano sparsi nella pianura e i loro cammelli erano senza numero come la sabbia che è sul lido del mare. 13 Quando Gedeone vi giunse, ecco un uomo raccontava un sogno al suo compagno e gli diceva: «Ho fatto un sogno. Mi pareva di vedere una pagnotta di orzo rotolare nell’accampamento di Madian: giunse alla tenda, la urtò e la rovesciò e la tenda cadde a terra». 14 Il suo compagno gli rispose: «Questo non è altro che la spada di Gedeone, figlio di Ioas, uomo di Israele; Dio ha messo nelle sue mani Madian e tutto l’accampamento». 15 Quando Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua interpretazione, si prostrò; poi tornò al campo di Israele e disse: «Alzatevi, perché il Signore ha messo nelle vostre mani l’accampamento di Madian».

Gli strumenti di vittoria sono già nelle loro mani.

Il nostro vigore viene dal coraggio e il coraggio è legato al fatto che sai che andrà bene. Se tu sapessi già il risultato, cioè il buon esito della battaglia, avresti sicuramente coraggio. Giusto? Certo! Ma come facciamo a sapere se andrà bene? Ebbene, Dio sapeva già come avrebbe condotto la battaglia, ma Gedeone era ancora pauroso. Dio, però, non poteva usare un uomo pauroso, doveva prima infondergli coraggio mostrandogli il risultato.

La Bibbia ci dice che i nemici erano veramente numerosi, ricordandoci dunque, che il nemico non scherza.

Dio ha dato un sogno ai nemici e, mentre essi se lo raccontano, Gedeone sente. Dio ha rivelato anche ai nemici la loro disfatta.
Dio parlò al faraone, non a Giuseppe, che solamente interpretò il sogno (i 7 anni di grassa e poi di magra). Anche nel libro di Daniele succede una cosa del genere.

Ora Gedeone, che sa come andrà, ha coraggio.

LA STRATEGIA VINCENTE -Eroe nonostante se stesso

16 Divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò a tutti trombe e brocche vuote con dentro fiaccole; 17 disse loro: «Guardate me e fate come farò io, così farete voi. 18 Quando io, con quanti sono con me, suonerò la tromba, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l’accampamento e griderete: Per il Signore e per Gedeone!». 19 Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero all’estremità dell’accampamento, all’inizio della veglia di mezzanotte, quando appena avevano cambiato le sentinelle. Egli suonò la tromba spezzando la brocca che aveva in mano. 20 Allora le tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche, tenendo le fiaccole con la sinistra e con la destra le trombe per suonare e gridarono: «La spada per il Signore e per Gedeone!». 21 Ognuno di essi rimase al suo posto, intorno all’accampamento; tutto il campo si mise a correre, a gridare, a fuggire.

22 Mentre quelli suonavano le trecento trombe, il Signore fece volgere la spada di ciascuno contro il compagno, per tutto l’accampamento.

L’esercito fuggì fino a Bet-Sitta a Zerera fino alla riva di Abel-Mecola, sopra Tabbat. 23 Gli Israeliti di Nèftali, di Aser e di tutto Manàsse si radunarono e inseguirono i Madianiti. 24 Intanto Gedeone aveva mandato messaggeri per tutte le montagne di Efraim a dire: «Scendete contro i Madianiti e tagliate loro i guadi sul Giordano fino a Bet-Bara». Così tutti gli uomini di

Efraim si radunarono e si impadronirono dei guadi sul Giordano fino a Bet-Bara. 25 Presero due capi di Madian, Oreb e Zeeb; uccisero Oreb alla roccia di Oreb e Zeeb al Torchio di Zeeb. Inseguirono i Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, oltre il Giordano.

Gedeone deve dare il buon esempio, lui per primo deve prendere posto nel combattimento. Devono stare svegli a mezzanotte – quindi non si dorme, si rimane vigili, pronti. L’urlo di vittoria è una proclamazione di fede, è una potente lode, è un obbedire a quanto detto da Dio a Gedeone. Obbedendo a Gedeone, si obbedisce a Dio.

Quando si prega (combatte), o quando si fa un servizio in chiesa, nel gruppo o da qualche parte per Dio, bisogna stare al proprio posto, non bisogna guardare cosa fanno gli altri, ma fare bene quello che ci è stato chiesto.

La lode mette in fuga il nemico, addirittura, il nemico si fa fuori da se stesso.

Noi dobbiamo solo fare bene quello che ci chiede Dio, il resto avverrà. Dobbiamo pregare e chiedere quale sia la strategia vincente (Dio conosce le situazioni e i cuori) e poi basta obbedire.

Il re non si salva per un grande esercito né un prode scampa per il suo grande vigore. Un’illusione è il cavallo per la vittoria, e neppure un grande esercito può dare salvezza. Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame (Sal 33,16-19).

Condividi questo post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.