Gedeone (5): la sfida (im)possibile

Gedeone (5): la sfida (im)possibile

Massimo Coero Borga – 14 luglio 2020

GEDEONE (5): la sfida (im)possibile

GEDEONE: EROE NONOSTANTE SE STESSO

La SFIDA “impossibile” diventa POSSIBILE se sai che Dio è dalla tua parte, ed è dalla tua parte se TU stai rispondendo alla chiamata che Dio ti rivolge, come ha fatto con Gedeone. La chiamata di Dio per la tua vita (VOCAZIONE) è la tua vera e piena realizzazione.

Dio ti ha creato per questa realizzazione. La chiamata di Dio, quindi, non è contro di te, ma è la possibilità del tuo pieno sviluppo nella “verità di te stesso”. Se cammini nella VIA della VERITÀ (chiamata), allora ci saranno tutte le GRAZIE per essere VITTORIOSO (VITA in abbondanza).

Il tuo nemico è nemico di Dio se tu sei AMICO di DIO: Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi (Gv 15,14-15).

TUTTI PRONTI

15 Quando Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua interpretazione, si prostrò; poi tornò al campo di Israele e disse: «Alzatevi, perché il Signore ha messo nelle vostre mani l’accampamento di Madian». 16 Divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò a tutti trombe e brocche vuote con dentro fiaccole; 17 disse loro: «Guardate me e fate come farò io, così farete voi. 18 Quando io, con quanti sono con me, suonerò la tromba, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l’accampamento e griderete: Per il Signore e per Gedeone!».

Gedeone chiede perdono a Dio per aver dubitato e ADORA DIO. Noi non possiamo essere disfattisti se vogliamo servire Dio. Ora Gedeone, che sa come andrà, ha coraggio.

Era stato addestrato alla “vittoriosa battaglia divina” (piccolo riassunto):

  • Chiamata da Dio – Dio è garante.
  • Da accusare Dio per le disfatte (che sono causate dall’allontanamento da Dio) all’essere alleati per la vittoria.
  • Dal guardarsi come il più piccolo al guardarsi come Dio gli ha fatto vedere di essere: uomo forte, coraggioso e vincente.
  • Dall’avere idoli all’averli distrutti.
  • Dal dubitare di Dio all’aver avuto 4 segni evidenti che era chiamato e che avrebbe vinto.

Consegna delle armi “assurde” – ma non per chi ha fede (vedremo dopo).

Lui per primo è in battaglia. Non fa omelie, fa lui per primo quello che insegna agli altri. Ormai è un testimone della vittoria – Anche Pietro e Giovanni salendo al tempio diranno allo storpio: “Guarda verso noi”.

Dio vuole fare di noi dei “Gedeone” affinché altri, guardandoci, possano imparare a combattere (pregare e ottenere, conoscere le promesse di Dio e vivere).

L’urlo di vittoria è una proclamazione di fede, è una potente lode, è un obbedire a quanto detto da Dio a Gedeone. Obbedendo a Gedeone, si obbedisce a Dio.

Quando Dio sceglie qualche “guida”, bisogna imparare ad avere fiducia in Dio obbedendo a quella persona scelta – quante volte le persone chiedono a Dio di parlargli e poi attendono per tanto tempo, mentre Dio gli sta già parlando attraverso la “guida”. Avrebbero potuto trovare da ridire, avendo Gedeone fatto scelte “assurde” (rimasti solo in 300 contro 135.000 madianiti), ma avevano visto sicuramente anche loro i segni con cui Dio aveva confermato la scelta fatta con Gedeone.

Certo, prima bisogna mettere alla prova “il condottiero”: Essi risposero a Giosuè: «Faremo quanto ci hai ordinato e noi andremo dovunque ci manderai. Come abbiamo obbedito in tutto a Mosè, così obbediremo a te; ma il Signore tuo Dio sia con te come è stato con Mosè (Gs 1,16-17).

Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano (Mc 16,20).

LE STRANE ARMI DEL POPOLO DI DIO

19 Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero all’estremità dell’accampamento, all’inizio della veglia di mezzanotte, quando appena avevano cambiato le sentinelle. Egli suonò la tromba spezzando la brocca che aveva in mano. 20 Allora le tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche, tenendo le fiaccole con la sinistra e con la destra le trombe per suonare e gridarono: «La spada per il Signore e per Gedeone!».

È uno stare svegli a mezzanotte – quindi non si dorme (vegliate e pregate).

Anche questa strategia sembra assurda: sono senza lance, senza armi, solo con brocche, fiaccole e trombe, invece, ecco l’obbedienza che porterà alla vittoria.

BROCCHE (VASI): Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi (2Cor 4,7).

Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. 4Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché questo spreco di profumo? 5Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei (Mc 14,3-5).

Come il seme (involucro) muore e viene a galla la pianta che porta frutto, anche noi “moriamo” a noi stessi.

FIACCOLE (LANTERNE – LAMPADE): Allora sorse Elia profeta, come un fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola (Sir 48,1).

Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane, e Paolo, che doveva partire il giorno dopo, conversava con loro e prolungò il discorso fino a mezzanotte. 8 C’era un buon numero di lampade nella stanza al piano superiore, dove eravamo riuniti (At 20,7-8).

Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese (Lc 12,35).

TROMBE: Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente (Mt 6,2).

Parola di Dio – infuocati per Dio – Luce per il mondo.

LA STRATEGIA VINCENTE

21 Ognuno di essi rimase al suo posto, intorno all’accampamento; tutto il campo si mise a correre, a gridare, a fuggire. 22 Mentre quelli suonavano le trecento trombe, il Signore fece volgere la spada di ciascuno contro il compagno, per tutto l’accampamento. L’esercito fuggì fino a Bet-Sitta a Zerera fino alla riva di Abel-Mecola, sopra Tabbat. 23 Gli Israeliti di Nèftali, di Aser e di tutto Manàsse si radunarono e inseguirono i Madianiti. 24 Intanto Gedeone aveva mandato messaggeri per tutte le montagne di Efraim a dire: «Scendete contro i Madianiti e tagliate loro i guadi sul Giordano fino a Bet-Bara». Così tutti gli uomini di Efraim si radunarono e si impadronirono dei guadi sul Giordano fino a Bet-Bara. 25 Presero due capi di Madian, Oreb e Zeeb; uccisero Oreb alla roccia di Oreb e Zeeb al Torchio di Zeeb. Inseguirono i Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, oltre il Giordano.

Quando si prega (combatte) o quando si fa un servizio in chiesa, nel gruppo o da qualche parte per Dio, bisogna stare al proprio posto. Non bisogna guardare cosa fanno gli altri, ma fare bene quello che ci è stato chiesto. La lode mette in fuga il nemico. Addirittura, il nemico si fa fuori da se stesso (per grazia di Dio). Noi dobbiamo solo fare bene quello che ci chiede Dio, il resto avverrà. Dobbiamo pregare e chiedere quale sia la strategia vincente (Dio conosce le situazioni e i cuori) e poi basta obbedire.

16 Il re non si salva per un grande esercito né un prode scampa per il suo grande vigore. 17 Un’illusione è il cavallo per la vittoria, e neppure un grande esercito può dare salvezza. 18 Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, 19 per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame (Sal 33,16-19).

Di solito succede il contrario: noi tendiamo a scappare dal problema, dal nemico. Gedeone si fa aiutare da altri, adesso.

OREB: significa corvo.

ZEEB: significa lupo.

Entrambi rappresentano il nemico.

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