Ictus e rinascita

Ictus e rinascita

Mia mamma Maria, l’11 luglio 2018, veniva colpita da ictus cerebrale bilaterale con emorragia.

Dopo cinque giorni passati in sala rianimazione non ci danno nessuna speranza di vita e, se ci fosse stata una possibilità̀, sarebbe rimasta come un vegetale.

La mia vita e quella della mia famiglia è sconvolta, non ci potevamo credere, non sapevamo cosa fare.

Ma dopo anni di cammino e di ascolto della Parola nel Sii Guarito, sapevamo che a Dio nulla è impossibile e che la nostra fede in Lui può muovere davvero ogni montagna.

Questa era davvero l’occasione per sperimentare quanto il nostro Dio fosse grande e misericordioso.

Proprio per questo motivo, non abbiamo perso la speranza in Lui e, mentre pregavo, sentivo nel mio cuore una voce che diceva: “Se ho fatto parlare i muti e udire i sordi, vuoi che io non aiuti anche te? Solamente Abbi Fede”.

In tutta questa tribolazione ero rimasta sola con il mio Gesù̀ e Maria che mi accompagnavano lungo questa via.

Grazie alle preghiere del Sii Guarito, di mio marito e delle sorelle in Cristo che mi hanno sostenuto, le cose sono andate in una direzione opposta rispetto a quella che avevano prospettato i medici.

Sono stati tre mesi di preghiere, di Lodi innalzate a Dio (perché ho imparato che la lode apre i cuori e permette a Dio di agire), di invocazione allo Spirito Santo perché quando tutto si faceva buio mi aiutasse a tenere fissi gli occhi verso il Padre, così da non perder fede e speranza. 

La preghiera più̀ frequente che recitavo, poi, era la coroncina della Divina Misericordia e quando mi sentivo stanca e oppressa, per non dare spazio ai pensieri negativi, dicevo così:” Gesù̀ confido in te, Gesù̀ credo in te”.

Tutta questa vicenda si è conclusa con le sue dimissioni.

Mia mamma mangiava, diceva qualche parola, era vigile e muoveva le gambe, pur essendo emiplegica e disfagica. Sono trascorsi nove mesi e oggi lei comprende tutto, si fa capire in tutto, ci vede e ci sente (prima era sorda), mangia da sola con la sinistra e fa qualche lavoretto.

Per noi lei è un grande dono dal cielo.

È davvero una persona nuova e ci trasmette la gioia e la pace, ride, canta, è serena e felice. Tutto questo lo trasmette a noi che le siamo vicini e anche alle persone che vengono a trovarla.

Anche i medici, nel momento delle dimissioni, ci hanno detto: “É un miracolo. Avete chiesto e avete ottenuto”.

Perfino il mio Parroco quando l’ha vista ha esclamato: “la Risurrezione di Lazzaro!”.

La prima parola detta da mia mamma, dopo esser scita da questa situazione, è stata: “buona Pasqua”.

Ed ora il suo saluto a chi viene a trovarla è: “pace a tutti quanti”.

Abbiamo pregato anche su mia mamma e il Signore ci ha donato questa parola: “Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore, con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per le colpe ci ha fatto rivivere con Cristo, per grazia siamo stati salvati. Grazie a Dio” (Ef 2,4-5).

Ringrazio il mio padre spirituale, Massimo e tutto il Sii Guarito perché mi hanno aiutato con la vicinanza e la preghiera in modo che affrontassi questa situazione di morte con fede e speranza, sperimentando che è vero quanto sta scritto: “Gridano e il Signore li ascolta, li salva da tutte le loro angosce” (Sal 33,7).

Annita

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