Il favore di Dio nella nostra famiglia
Io e mia moglie, circa una ventina di anni fa, facevamo parte di una scuola esoterica. Non eravamo, però, consapevoli del fatto che lo fosse, dato che era facilmente confondibile con una realtà cristiana, in quanto si parlava di Bibbia, di Gesù ecc., però c’erano alcune cose che, con il tempo, e osservando cosa succedeva all’interno della scuola, non ci tornavano: la vita delle persone non cambiava mai (se non in peggio), spesso si demonizzava la Chiesa, e il fine reale della scuola (anche se, chiaramente, non dichiarato) era l’arricchimento delle finanze del fondatore. Noi, ignari di tutto questo e mossi da un grande desiderio di conoscenza e di crescita spirituale, dalla Lombardia ci eravamo trasferiti in Umbria proprio per seguire questo percorso ma, quando siamo arrivati proprio vicino alla punta dell’iceberg (cioè al fondatore), abbiamo capito che le cose non erano come sembravano e come ci veniva detto.
Piano piano abbiamo capito che tutto quello che facevamo era finalizzato al denaro, mentre a me avevano fatto credere che fosse un uomo di preghiera. Nella settimana in cui abbiamo deciso di mollare questo percorso, mia moglie si è messa a pregare Gesù, dicendo: “se questa cosa viene da te, fa che continui, altrimenti, blocca tutto”, e così è stato. Lei era andata ad un ritiro per tutta la settimana da sola e lì il Signore le ha risposto facendole capire chiaramente: “basta!”. Non potevamo comunicare più di tanto ma il giovedì di quella settimana anch’io ho deciso di smettere con tutto questo. Il sabato, quando lei è tornata, ci siamo detti entrambi che non saremmo più andati in quel “gruppo”.
Da lì poi abbiamo organizzato il nostro ritorno in Lombardia, ma eravamo molto distanti dalla parola di DIO e quindi abbiamo fatto molti errori sia su come siamo tornati, sia sulla scelta della casa, poiché avevamo già un mutuo in Umbria e quindi abbiamo dovuto accettare una casa di una parente, cosa che poi si sarebbe rivelata tutta un problema con le relazioni familiari di mia moglie. Noi cercavamo di fare sempre del nostro meglio ma tutte le aree della nostra vita peggioravano. A questo punto, era già da un po’ che avevamo ripreso ad andare in chiesa e avevamo notato che la parola di Dio ci risuonava in modo diverso e più profondo, tanto che ogni domenica tornavamo a casa con l’aver colto un seme che ci aveva colpito e che riguardava sempre il momento che stavamo vivendo, un vero cibo nutriente che ci spingeva ad aspettare la domenica successiva.
Un giorno, incontrammo il SII GUARITO (che oggi è divenuto “Il Crocifisso Risorto), fu un incontro particolare perché in chiesa sentimmo parlare di Dio in un modo più pratico ed esperienziale e meno “bigotto”. Ci volle un bel po’ di tempo per riuscire a fidarci dopo la delusione precedente ma, incontro dopo incontro, ci sentivamo sempre meglio. Conoscemmo poi Massimo, con cui parlammo della nostra situazione e iniziammo a pregare con lui e con il gruppo di intercessione. Una delle cose che abbiamo sempre fatto è stato cercare di portare nel nostro quotidiano la Parola che ascoltavamo. Non abbiamo mai pensato che Dio fosse la causa dei nostri fallimenti ma, ad un certo punto, credevamo di dover scontare il peccato di aver scelto un altro al posto di Dio, nonostante non fosse la lettura più esatta, perché oggi sappiamo che il Signore non ha nessun interesse a punirci ma ci vuole far crescere e ci fa rimanere nella situazione fino a che non facciamo il passaggio di crescita.
I primi passi furono di purificazione da alcuni vizi come il fumare sigarette – che avevamo entrambi e che volevamo toglierci da tempo, avendo anche fatto in precedenza due tentativi, uno dei quali durato addirittura degli anni ma poi… solo Dio – che salva davvero – ci ha liberati definitivamente, senza fatica e senza rimpianti, come se non avessimo mai fumato. Poi ci fu lo sblocco psicologico che ci faceva pensare che nostra figlia sarebbe rimasta figlia unica, ma il Signore fece risvegliare il desiderio di rimetterci in gioco in questo aspetto attraverso una parola profetica che Massimo diede alla fine di una serata che avevamo seguito dal computer a casa. Fu un atto di obbedienza gioioso. Addirittura, dopo alcuni anni arrivò anche la terza figlia!
A un certo punto, abbiamo deciso di far parte del team del SII GUARITO e anche questo fu un passo importante perché da lì si sbloccarono delle situazioni pesanti, come il “lavoro sfruttamento” (già testimoniato), ma mancava ancora la cosa per cui avevamo pregato più di tutto: la casa. Nel frattempo, avevamo compreso l’importanza del dare la decima a Dio e abbiamo iniziato (e tuttora continuiamo), ed è diventato un fatto importante per noi, una porta di accesso per le benedizioni economiche e lavorative, è come un monito, perché se qualche volta ci dimentichiamo o siamo in ritardo, qualcosa rallenta o si inceppa nel fiume di grazia lavorativo o economico. Come un vero miracolo, dopo tante rinunce, preghiere e tentativi di capire cosa ancora mancava perché si sbloccasse la questione “casa”, un giorno arriva una telefonata e così abbiamo venduto la vostra casa in Umbria. Alleluia! Eravamo commossi, increduli e felici.
Abbiamo iniziato poi a cercare la casa nuova ma, quando ne individuavamo una che poteva andare bene, immancabilmente qualcosa si bloccava e non si riusciva a procedere all’acquisto, e per due anni andò così. C’era, però, una casa che ci era rimasta più nel cuore delle altre, ma non potevamo permettercela e avevamo tanti dubbi anche sul luogo, allora, parlando ancora con Massimo, lui ci consigliò di non fare nulla per un mese dicendo: “Dio fai tu”. Il giorno in cui scadeva il mese arrivò il primo segno, poi mettemmo a Dio due velli, per essere sicuri della Sua volontà e non sbagliare e anche qui avemmo la conferma che era quella, ma non avevamo il denaro sufficiente. A questo punto, continuando a seguire la parola di Dio e dicendo un altro “amen” al Signore, “amen” che riguardava la nostra vera vocazione, lo stesso che ci aveva mosso all’inizio ad andare in Umbria, pur sbagliando la direzione!
Il Signore ci stava chiedendo di rimetterci in gioco e di uscire da un lungo periodo di “parcheggio” spirituale e di servizio. Da qui vennero fuori le nostre ferite più profonde e non fu facile affrontarle, perché facevano male dentro, ma quando arrivavamo alla disperazione, ci arrivava sempre un piccolo segno che ci aiutava ad avere ancora fiducia.
Durante tutto il periodo della pandemia di Coronavirus, continuando i vari percorsi con IL CROCIFISSO RISORTO (il nuovo nome del ministero), passo dopo passo ne siamo usciti e abbiamo poi capito ciò che era successo! Un mese prima della comparsa del virus, avevo iniziato un lavoro e avevo coinvolto un mio collega che era disoccupato da un lungo periodo. Due giorni prima che tutto fosse bloccato, sono andato a riscuotere il pagamento, e questo denaro ci ha permesso di passare la quarantena senza problemi. Anche il mio collega ha beneficiato di questo denaro, perché mi sono mosso subito per fargli avere la sua parte. Nel frattempo, è arrivato un aiuto economico da parte delle nostre famiglie per l’acquisto della casa, che così è diventato possibile.
Appena finita la quarantena, il fiume di benedizioni di Dio non ha tardato a manifestarsi, ho ricominciato a lavorare e ho tanto lavoro nonostante il periodo critico e, in più, posso fare senza fretta, a differenza di prima, in cui tutti volevano che iniziassi subito i lavori, così questo mi permetterà di sistemare anche la nostra nuova casa. DIO fa le cose per bene! Anche mia moglie sta ricevendo richieste di lavoro e sta lavorando come non succedeva da anni!
Inoltre, dovevo incontrare il venditore della casa a cui avevamo proposto di occuparci dello svuotamento della stessa, ma questo incontro non si prospettava tanto facile, in quanto ci avevano descritto questa persona come un burbero, schivo e chiuso alla relazione, quindi avevamo qualche timore che potesse rifiutarci il lavoro, così decidemmo quindi di pregare affidando a Dio ogni cosa. Quando poi l’ho incontrato, ha subito accettato e, contento, mi ha dato un acconto. Dopo qualche giorno ci siamo rivisti e si è aperto con noi, raccontandoci le sue disgrazie e da lì abbiamo capito che era anche lui soltanto un uomo ferito.
Abbiamo compreso sulla nostra pelle che la parola di Dio e le Sue promesse fanno ciò che dicono, quando decidiamo di obbedire mettendole in pratica. Amen e Lode e Gloria a Dio! Grazie anche a Massimo, al suo “amen” nel Ministero di Dio che porta tanta grazia e conoscenza.
Claudio e Cristina