Le meraviglie di Dio dopo il ritiro di Capodanno

Le meraviglie di Dio dopo il ritiro di Capodanno

Caro Massimo,

volevo dare testimonianza di due fatti accaduti nella mia vita nel giro di pochi giorni.

Non nascondo che l’anno appena trascorso sia stato difficile per me, ma il Signore ha operato grandemente, non solo salvando il mio matrimonio, ma guarendo il mio cuore e il mio fisico…

Durante la pausa natalizia, pensavo che stare a riposo mi avrebbe fatto bene, visto che faccio un lavoro pesante e soffro di osteoartrosi, invece i dolori si sono moltiplicati.

Il dolore che mi dava più fastidio era quello al braccio destro, mi si era gonfiato e avevo il polso così dolorante che non potevo muoverlo.

Per prima cosa ho chiamato Gessica (la nostra osteopata cristiana di fiducia) per avere un consiglio. Gessica stava partendo e quindi non avrebbe potuto visitarmi, ma mi ha dato comunque un ottimo consiglio, che ho eseguito la sera stessa. Al momento sembrava che il dolore si fosse calmato, ma il giorno dopo era uguale.

Quella sera intanto iniziava il ritiro di Capodanno, a cui, per la prima volta, ho potuto partecipare.

Sono state tre serate molto intense e ho voluto presentare al Signore il dolore che avevo e che mi impediva di fare ogni movimento.

Durante la seconda serata, ho sentito come un calore, ma era un calore che mi avvolgeva e quindi, nell’immediato, non gli ho dato tanto peso. Il giorno dopo ho fatto vedere il polso a mio marito: si era sgonfiato e non si vedeva più l’osso sporgere a causa dell’infiammazione – tra l’altro, avevo mandato a Gessica le foto del polso e lei mi aveva detto che avevo una forte tendinite. 

La terapia suggerita da Gessica per me era troppo forte e l’avevo messa in pratica solo quel giorno una volta sola.

Ringrazio Dio perché anche se i miei dolori ci sono ancora, ma quello più intenso è scomparso, prima non potevo neanche sfiorarlo il polso e il giorno dopo lo toccavo tranquillamente.

La seconda testimonianza riguarda mio figlio. Ero preoccupata per il suo lavoro, era stato assunto con un contratto di un anno a giugno 2019 come procacciatore e ha dovuto aprire la partita iva.

Le cose, però, non andavano bene ed erano più le tasse che pagava che quello che guadagnava, e oltre a quello, doveva chiedere gli insoluti ai clienti, anche a quelli che a causa della pandemia si erano trovati in grave difficoltà.

Mio figlio soffriva ogni volta, perché per fare questo tipo di lavoro devi avere una certa scaltrezza e poi il suo capo non aveva una buona fama tra i clienti, quindi era anche molto difficile concludere qualche ordine e spesso, quando mio figlio si presentava a nome del suo principale, lo mandavano via.

Cosa fare? Ho alzato lo scudo della fede e ho incominciato a pregare per il suo capo.

Sabato 2 gennaio il suo capo chiama mio figlio Andrea e gli propone di occuparsi del magazzino con relativo ufficio per le consegne fax, bolle e tutto quello che concerne quel tipo di lavoro perché il magazziniere che c’era se n’era andato.

Erano in molti dei suoi dipendenti ad ambire a quel posto, ma lui ha scelto Andrea e mio figlio è stato felicissimo di accettare perché, avendo fatto altre esperienze come magazziniere, era proprio quello che desiderava fare.

LODE AL SIGNORE CHE HA OPERATO NELLA MIA VITA E IN QUELLA DELLA MIA FAMIGLIA.

Grazie a Massimo che attraverso lo Spirito Santo ci guida con le sue catechesi e le preghiere carismatiche di guarigione.

Un abbraccio.

Silvana

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