PATERNITÀ

PATERNITÀ

Parole di vita: PATERNITÀ

Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli (Mt 6,8-9).

Ogni figlio ha un padre, tutti siamo figli. Rinnegare la paternità è rinnegare la nostra esistenza perché l’esistenza parte dalla paternità, dal seme. Mai come oggi la mancanza di paternità crea disastri nei cuori dei figli.

Gesù stesso fa parte di una genealogia, c’è tutta la storia di Gesù fino a Dio, fino al padre: Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent’anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli, figlio di … figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio (Lc 3,23-38).

Se riconosciamo la vera e buona paternità di Dio riceviamo anche una buona figliolanza. In Gesù riceviamo questa stupenda parola da parte del Padre: “Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto” (Mc 1,11).

Dobbiamo riconciliarci con paternità e maternità in modo da vivere bene la prima relazione che poi porterà alle altre. Dobbiamo cioè essere figli e figlie per poter diventare sposi e spose, per poi diventare a nostra volta padri e madri. Ricordiamoci che ogni figlio diventa padre e ogni figlia diventa madre. Ognuno è chiamato a diventare fruttuoso nella vita. Ma quale paternità e maternità portiamo dentro? Quale figliolanza viviamo?

Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome (Ef 3,14-15).

Quando Israele era giovinetto, io l’ho amato e dall’Egitto ho chiamato mio figlio. Ma più li chiamavo, più si allontanavano da me … (Os 11,1-11).

Io pensavo: Come vorrei considerarti tra i miei figli e darti una terra invidiabile, un’eredità che sia l’ornamento più prezioso dei popoli! Io pensavo: Voi mi direte: Padre mio, e non tralascerete di seguirmi… (Ger 3,19).

Io sarò per lui un padre e lui sarà per me un figlio; non ritirerò da lui il mio favore come l’ho ritirato dal tuo predecessore (1Cr 17,13).

Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: “Costui riceve i peccatori e mangia con loro”. Allora egli disse loro questa parabola: (…) Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò (Lc 15,1-3.20).

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