Rispunta la luce nel buio
Mi chiamo Viola Maria, ho 57 anni. Sono sempre stata una cristiana praticante, almeno per quello che riesco.
Il 19 luglio 2018, in seguito ad uno svenimento, vengo ricoverata in terapia intensiva in unità coronarica all’ospedale di Saronno. Dopo 15 giorni, vengo dimessa, con una “chiavetta U.S.B.” inserita sottopelle per registrare il ritmo cardiaco.
Una volta a casa è iniziato il mio calvario: 9 mesi di depressione, sprofondata nell’abisso più nero. Non dormivo né di giorno né di notte, non mangiavo, continuavo a deperire e, con me, deperiva anche mio marito. Ero accompagnata in questo percorso da psicologa e psichiatra ma non riuscivo a venirne fuori.
Annalisa, una mia amica, che frequenta il gruppo di preghiera “Lo Voglio, Sii Guarito” (che adesso si chiama “Il Crocifisso Risorto”) mi invita ad andare con lei, perché quella sera ci sarebbe stata una preghiera di guarigione.
Accetto e vado con lei. Terminata la serata di lodi e ringraziamenti al Signore, di catechesi che tocca il cuore, di preghiera di guarigione che lavora dentro di te, ci mettiamo in fila per la preghiera personale carismatica.
Quando è il mio turno, Massimo, un missionario laico fondatore di quel progetto, prega per me, inizia a dire: Luce, tu sei luce, luce inondala di luce, luce discendi su di lei disperdendo le tenebre. Non ci volevo credere: non lo avevo mai visto, ma lo Spirito Santo gli stava suggerendo ciò di cui avevo bisogno e soprattutto cosa chiedevo al Signore.
Questa preghiera permette a Dio di agire in modo inaspettato.
Mancano 15 giorni alla Pasqua e comincio a chiedere a Gesù di farmi risorgere con Lui.
La settimana prima di Pasqua mio marito prenota 2 giorni in montagna, Pasqua e Pasquetta. Mi informo per sapere a che ora c’era la messa, non volevo perdere la s. messa di Pasqua.
Entriamo in questa chiesetta molto antica e fredda. Ci sediamo su panche di legno con lo schienale altissimo, prendo il foglietto della messa e comincio a tremare. Mio marito mi vede e mi dice: “stai tremando?” Io rispondo di sì, e lui: “fa freddo qui”. Io, però, tremavo per un altro motivo. Avevo appena letto sul foglietto domenicale: “Sono risorto e sono sempre con te; tu hai posto su di me la tua mano, è stupenda per me la tua saggezza. Alleluja.” (dal Salmo 138)
Sono uscita da messa che volavo, stava avvenendo la mia guarigione, andavo sempre migliorando fino a scoppiare di felicità.
La chimica ha fatto poco in me, invece la fede ha fatto tanto, mi sono affidata a Lui nel bene e nel male e lui mi ha sempre risposto.
Uscita da questa esperienza così forte per me, mi sono fatta tante domande e il cuore mi ha fatto capire che nulla capita per caso.
Le persone che il Signore mette sul nostro cammino, positive o negative, servono per farti riflettere, dagli errori si imparano molte cose e si cerca di migliorare.
Io adesso sono una persona felice, vivo giorno per giorno e non programmo più nulla, fidandomi della provvidenza. Prendo quello che Lui mi dona e ne faccio tesoro, cercando di condividerlo coi miei fratelli, condivido la gioia, condivido il dolore, condivido la fragilità cercando di essere aiuto per chi incontro.
Viola Maria