Rut (4): scelte determinanti

Rut (4): scelte determinanti

Massimo Coero Borga – 2 giugno 2020

RUT (4): scelte determinanti

Questo uomo è nostro parente stretto; è di quelli che hanno su di noi il diritto di riscatto (Rut 2,20).

Booz: GO’EL _ Redentore _ Sposo. Go-el: La parola ebraica che indica: liberatore, salvatore, redentore.

In questo testo del libro di Rut il Go-el è ben rappresentato in quanto si tratta del parente più prossimo che possiede il diritto del riscatto. Solitamente era uno zio paterno, un fratello, un cugino che aveva il compito, se così si può definire, di riscattare il parente che si trovava in una situazione di difficoltà, ad esempio di povertà, di limitazione del diritto, di rischio di cadere nella schiavitù (o a volte di liberare da questo stato il parente).

Rut capitolo 3

1Un giorno Noemi, sua suocera, le disse: «Figlia mia, non devo forse cercarti una sistemazione, perché tu sia felice? 2Ora, tu sei stata con le serve di Booz: egli è nostro parente e proprio questa sera deve ventilare l’orzo sull’aia. 3Làvati, profùmati, mettiti il mantello e scendi all’aia. Ma non ti far riconoscere da lui prima che egli abbia finito di mangiare e di bere. 4Quando si sarà coricato – e tu dovrai sapere dove si è coricato – va’, scoprigli i piedi e sdraiati lì. Ti dirà lui ciò che dovrai fare». 5Rut le rispose: «Farò quanto mi dici». […] (Rut 3, 1-18).

Rut era stata fedele nel seguire e servire la suocera Noemi e quest’ultima sembra restituire il favore fatto da Rut… o forse l’ha a cuore e desidera vederla felice?

Questo è il principio biblico della semina e del raccolto, cioè che quello che facciamo (seme) prima o poi ci torna indietro (raccolta). Rut si è donata totalmente per questa missione fino a questo momento e Dio muove il cuore di Noemi a indicarle una via di realizzazione. Torna il discorso del “parente”. Noemi ben conosceva questo principio biblico, essendo un’ebrea. Le donne hanno una marcia in più. Noemi in qualche modo si era informata e sapeva gli spostamenti di Booz.

Noemi, con la sua saggezza da donna adulta (e credente), dà dei consigli alla nuora come se fosse una figlia da aiutare a raggiungere uno scopo.

Certo, sappiamo che è Dio che muove gli eventi, ma anche noi dobbiamo prenderci cura della nostra vita e fare i nostri passi. Dio si muove anche attraverso i doni naturali che ci ha dato.

Per approfondire questo tema: “Devo fare io o fa tutto Dio?” ►►►►►

Possiamo scorgere qui un’indicazione di umiltà, il non mettersi in mostra, il non entrare in campo volendo competere con altre. Allo stesso tempo, sembra anche dire che ci sono tempi giusti per agire, che non si deve essere frettolosi, anche nel campo affettivo. Noemi dice alla nuora: “attendi il momento giusto”.

Quante ragazze giovani di adesso hanno l’umiltà di ascoltare i consigli di qualcuno (soprattutto donna) che sia più anziana (ops, diciamo “diversamente giovane”, per non offendere nessuna donna) e quindi che sappia dare dei giusti suggerimenti? Naturalmente, che siano i suggerimenti di una donna che si sia realizzata, una donna credente, una donna che vedi piena di Spirito e di saggezza. Non sicuramente una “influencer” del mondo che ti farebbe agire sotto lo sguardo del maligno.

Devi metterci la tua parte. Devi imparare a desiderare e a fare i tuoi passi.

Benché sia Dio a muovere i nostri passi (quando siamo pieni di Spirito Santo), dobbiamo sovente “chiedere, cercare e bussare” per arrivare alla destinazione.

Noemi conosce Dio e conosce gli uomini. Il “cristiano” dovrebbe essere una persona completa, di fede, di preghiera e di praticità. Sta dicendo a Rut che deve comunque proporsi, che Dio userà i suoi passi verso Booz per realizzare quanto è già “scritto”.

Che bella persona Noemi. Ancora una volta obbedisce, cioè ascolta le indicazioni della suocera, di questa figura che Dio le ha messo sul percorso, e fidandosi seguirà le indicazioni ricevute. Ecco l’obbedienza. Obbedienza che ritroviamo in tanti miracoli avvenuti al tempo di Gesù (e per mezzo suo). Miracoli che non sarebbero successi se non ci fosse stata questa componente che sembra camminare a braccetto con la fede.

Il primo miracolo raccontato da Giovanni, ad esempio, cioè quello delle nozze di Cana, avviene proprio perché i servi obbediscono a Gesù dopo che Maria ha dato questo ordine a loro: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2,5).

Per approfondire i 7 miracoli (segni) fatti da Gesù e raccontati nel vangelo di Giovanni, puoi fare questo percorso audio: “I 7 prodigi nel Vangelo di Giovanni” ►►►►►

Ecco la situazione pratica. Una semplice cena – quasi a rappresentare l’ultima cena. E poi il riposo. Ecco l’azione di Rut, ecco che in modo semplice questa donna fa i suoi passi in obbedienza. La Bibbia dice “pian piano”, ci fa intuire un’azione non aggressiva, non volgare, senza forzare la mano ma nella semplicità.

Mezzanotte. È l’ora del ritorno dello sposo nella parabola delle dieci vergini (Mt 25,1-13). È l’ora in cui tutti dormono (anche le 10 ragazze). Solo Rut è sveglia perché aveva in mente e in cuore questo progetto. Lei ha vegliato, come tante volte ha consigliato Gesù, affinché potesse afferrare il destino nel tempo presente.

Ed ecco l’azione di Dio che agisce sempre in modo soprannaturale senza farsi sentire, donando, nel naturale, un “brivido” che porta l’uomo a svegliarsi, a vedere, a comprendere gli eventi.

Il “brivido” fa anche capire a Booz che in tutta questa situazione non ci sono solo loro due (con la loro affettività), ma che dietro a tutto questo c’è la regia di Dio, c’è quindi Qualcuno interessato alla riuscita della cosa.

Vide ma non riconobbe subito. Era scuro. Lei sapeva ma lui no.

Era ai piedi di Booz. Segno di umiltà, ma anche di affettività. La “peccatrice” andò da Gesù bagnando i suoi piedi con le lacrime e poi asciugandoli con i capelli (crf. Lc 7,36-50). Quella peccatrice fu ammirata da Gesù, fu perdonata, salvata e “amata”.

Il percorso di guarigione e di liberazione raccontato nel libro di Tobia parte proprio da lì: Il giovane scese nel fiume per lavarsi i piedi (Tb 6,2).

Giovanni racconta, nel suo vangelo, che Gesù laverà i piedi nell’ultima cena ai suoi discepoli: è un segno di umiltà e di servizio.

Cosa risponderesti tu a questa domanda?

Se qualcuno, o Dio stesso, ti chiedesse “chi sei”, e non “casa fai o cos’hai”, cosa risponderesti? Tu ti conosci? Tu sai dove stai andando nella tua vita e perché?

Booz, prefigurazione di Gesù, chiede a colei che sarà la sua futura sposa, “chi sei?”, quasi a chiedere se è cosciente e presente all’azione che sta facendo, quindi della scelta che ha fatto a monte.

Nome e ruolo. Non si nasconde più, è notte ma lei dice chiaramente chi è. Non finge, non si nasconde, non scappa, non attacca. È lì “in pienezza”. É disponibile all’amore che serve (non servile), difatti, subito dopo, gli chiederà…

Lei sta chiedendo a lui di sposarla. Quanto al riscatto ne parleremo ancora al capitolo 4. Lei ha aperto il suo cuore e chiede a lui di fare altrettanto.

Booz riconosce che è una ragazza seria. Avrebbe potuto, visto che era vedova, risposarsi con dei “giovani”, quindi solo a cercare “emozioni”. Ma Rut va oltre. Sa che l’amore è più che il semplice innamoramento o la passione fine a se stessa. Lei crede nella serietà della relazione e si fida anche dei consigli dell’anziana Noemi, che gli ha indicato quest’uomo come “possibile” dono di Dio.

È la frase che Gesù dirà molte volte. È il “leitmotiv” della vita cristiana. Anche Maria sentirà questa frase detta dall’arcangelo Gabriele.

La fede, la fiducia, lo stare tranquilli sono la base per la buona riuscita della vita in generale e di ogni progetto.

ORA: non domani, ma subito!

Gesù ci dirà più volte la stessa cosa: “Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò” (Gv 14,14).

Da parte mia, le dice, io sono d’accordo. Ora vediamo cosa succederà.

“Anche se non dovesse andare bene, sappi che ti amo e che ti stimo grandemente”, sembra dirle Booz con questa affermazione.

“Resta qui”, sembra anche dire, “proseguiamo la relazione” (preghiera) fino al mattino, finché sarà scomparsa ogni tenebra e potremo agire.

Quando intuiamo che la via è giusta, Dio ci dice che conviene pregare finché il tutto si realizzi. Quante volte esultiamo velocemente ma poi ci perdiamo perché non siamo fedeli alla preghiera. Ci sono momenti in cui bisogna custodire il progetto di Dio finché non sia venuto il momento di farlo conoscere a tutti. Perché?

Forse perché il nemico non vede l’ora di portare confusione quando inizia un “cammino” verso la vita. Anche il fidanzamento è un cammino verso una futura “vita in due”. Dio ci vuole proteggere ma chiede anche a noi di usare prudenza. Preparati alla benedizione abbondante, se segui le indicazioni di Dio. Tieniti forte perché dovrai reggere i cambianti e la grazia in arrivo.

Sembra darle già la dote dl matrimonio anche se non sa ancora come andrà. Gesù ci ha già amati dando tutto se stesso, anche se sa che noi potremmo non accoglierlo.

Noemi ha proprio a cuore la nuora. Appena possibile, le chiede notizie.

Allo stesso tempo, sembra anche la classica curiosità femminile (dono anche questo, se usato bene) – che le donne non me ne vogliano per questa battuta 😊.

Noemi ha la certezza che Booz è più che mai interessato a Rut. Booz è la figura di Gesù che è molto interessato a noi perché ci ama immensamente e, come ha detto Noemi, non si darà pace finché non avrà risolto la situazione. Dio vuole che io e te risolviamo la nostra “vedovanza” portandoci alla piena alleanza con Lui (sposalizio).

Dio vuole la nostra felicità e realizzazione – in Lui e con Lui.

Condividi questo post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.