Rut (5): scelte determinanti

Rut (5): scelte determinanti

Massimo Coero Borga – 9 giugno 2020

RUT (5): scelte determinanti

Capitolo 4

1 Intanto Booz venne alla porta della città e vi sedette. Ed ecco passare colui che aveva il diritto di riscatto e del quale Booz aveva parlato. Booz gli disse: “Tu, quel tale, vieni e siediti qui!”. 2Poi Booz prese dieci degli anziani della città e disse loro: «Sedete qui». Quelli si sedettero.  3Allora Booz disse a colui che aveva il diritto di riscatto: «Il campo che apparteneva al nostro fratello Elimèlec, lo mette in vendita Noemi, tornata dai campi di Moab. 4Ho pensato bene di informartene e dirti: «Compralo davanti alle persone qui presenti e davanti agli anziani del mio popolo». Se vuoi riscattarlo, riscattalo pure; ma se non lo riscatti, fammelo sapere. Infatti, oltre a te, nessun altro ha il diritto di riscatto, e io vengo dopo di te». Quegli rispose: «Lo riscatto io». 5E Booz proseguì: «Quando acquisterai il campo da Noemi, tu dovrai acquistare anche Rut, la moabita, moglie del defunto, per mantenere il nome del defunto sulla sua eredità».

6 Colui che aveva il diritto di riscatto rispose: “Io non posso acquistare con il diritto di riscatto, altrimenti danneggerei la mia propria eredità; subentra tu nel mio diritto, perché io non posso valermene”.

7Anticamente in Israele vigeva quest’usanza in relazione al diritto di riscatto o alla permuta: per convalidare un atto, uno si toglieva il sandalo e lo dava all’altro. Questa era la forma di autenticazione in Israele. 8Allora colui che aveva il diritto di riscatto rispose a Booz: «Acquìstatelo tu». E si tolse il sandalo.

9Allora Booz disse agli anziani e a tutta la gente: «Voi siete oggi testimoni che io ho acquistato tutto quanto apparteneva a Elimèlec, a Chilion e a Maclon dalle mani di Noemi, 10e che ho preso anche in moglie Rut, la moabita, già moglie di Maclon, per mantenere il nome del defunto sulla sua eredità, e perché il nome del defunto non scompaia tra i suoi fratelli e alla porta della sua città. Voi ne siete oggi testimoni». 

11Tutta la gente che si trovava presso la porta rispose: «Ne siamo testimoni».

Gli anziani aggiunsero: «Il Signore renda la donna, che entra in casa tua, come Rachele e Lia, le due donne che edificarono la casa d’Israele. Procùrati ricchezza in Èfrata, fatti un nome in Betlemme! 12 La tua casa sia come la casa di Peres, che Tamar partorì a Giuda, grazie alla posterità che il Signore ti darà da questa giovane!».

13 Così Booz prese in moglie Rut. Egli si unì a lei e il Signore le accordò di concepire: ella partorì un figlio.

14 E le donne dicevano a Noemi: «Benedetto il Signore, il quale oggi non ti ha fatto mancare uno che esercitasse il diritto di riscatto. Il suo nome sarà ricordato in Israele! 

15 Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno della tua vecchiaia, perché lo ha partorito tua nuora, che ti ama e che vale per te più di sette figli». 16 Noemi prese il bambino, se lo pose in grembo e gli fece da nutrice. 17 Le vicine gli cercavano un nome e dicevano: «È nato un figlio a Noemi!».

E lo chiamarono Obed.

Egli fu il padre di Iesse, padre di Davide. 18 Questa è la discendenza di Peres: Peres generò Chesron, 19 Chesron generò Ram, Ram generò Amminadàb, 20 Amminadàb generò Nacson, Nacson generò Salmon, 21 Salmon generò Booz, Booz generò Obed, 22 Obed generò Iesse e Iesse generò Davide.

La questione del riscatto doveva essere trattata alle “porte della città”.

Ecco che qui ci sono due persone che decideranno del destino di Noemi e di Rut. I loro nomi già dicono chi sono e cosa faranno:

  • Booz “il redentore”;
  • Quel tale “senza nome e senza destino”.

“Vieni e siediti” significa presentarsi lì e prendere una decisione, prendersi anche la responsabilità, cosa che ai nostri tempi non sembra più in voga. Dovevano esserci dieci anziani (capi) che fungevano da testimoni e da giudici della questione sollevata. Il Go-el (redentore) aveva il diritto/obbligo di riscattare e, se non avesse voluto farlo, avrebbe dovuto rinunciare pubblicamente al diritto di riscatto togliendosi la scarpa e dandola al “parente più prossimo” dopo di lui.

Sembra che quest’uomo sia deciso a prendere il campo, ma non sapeva ancora la seconda parte – ogni scelta vera ha degli obblighi.

Il GOEL doveva, cioè, farsi carico delle due vedove: Noemi e Rut.

Doveva, cioè, acquistare la terra di Noemi (in realtà del marito e dei figli deceduti), e sposare Rut, che era moabita (e questo è contrario alla Torah, che impediva di prendere come sposa delle donne straniere), e dare una prole.

Nessuno, però, poteva costringerlo a sposare Rut (il caso sarebbe stato diverso se lei non fosse stata una straniera).

La sua condizione di vedova e di straniera la collocavano in una situazione di non tutela dinanzi al diritto ebraico.

L’uomo “senza nome”, chiamato difatti “quel tale” dalla Bibbia, si dimostra immediatamente egoista, appena viene a sapere tutto quello che gli comporterebbe. Lui voleva solo il campo ma niente impegni. É anche la rappresentazione di colui che compra e vende gli affetti quando non si è più “convenienti”.

Quel tale rinuncia, facendo anche un gesto. L’amore (o il non-amore) hanno sempre dei gesti che confermano ciò che è nel cuore.

La situazione viene sbloccata da Booz che si fa go-el di Noemi e di Rut.

Viene, così, adempiuta un’antica legge di alleanza fraterna: “il mio figlio sarà il figlio del defunto”. Era un patto di fratellanza garantito e benedetto da Dio.

Ciò che noi facciamo, coinvolge altre persone. Saranno queste “giudici” dei nostri gesti di fronte a Dio.

Tutto il popolo, rappresentato dagli anziani, prega e profetizza, cioè benedice questa nuova relazione. Sappiamo che Dio risponde positivamente alle benedizioni in accordo.

Quando si semina bene, si raccoglie “divinamente”. Dio apre le porte della grazia in abbondanza.

Questo avvenimento sta toccando un popolo intero e porterà frutto abbondante, facendo parte dell’albero genealogico di Gesù.

A questo punto, le donne celebrano tale avvenimento quando salutano con un canto la nascita del figlio di Rut e Booz, come l’adempimento di un riscatto: “Noemi ha trovato un GOEL”.

La maledizione che gravava su di lei si è trasformata in benedizione grazie al Go’El. Così è profezia anche per noi: Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della Legge, diventando lui stesso maledizione per noi, poiché sta scritto: Maledetto chi è appeso al legno (Gal 3,13).

Ap 22,1-5   E mi mostrò poi un fiume d’acqua viva, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. 2In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall’altra del fiume, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni. 3 E non vi sarà più maledizione. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello: i suoi servi lo adoreranno; 4 vedranno il suo volto e porteranno il suo nome sulla fronte. 5 Non vi sarà più notte, e non avranno più bisogno di luce di lampada né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà. E regneranno nei secoli dei secoli.

Obed, il figlio di Rut, il “servo”.

Servo, naturalmente, di Dio!

Rut ha servito fedelmente Noemi. Dio si è servito di Booz per riscattare Noemi e Rut, e tutto questo ha fatto proseguire la discendenza che giungerà al “Go’El” per eccellenza, che è Cristo Gesù.

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Comments (3)

  • Daniele Proserpio rispondere

    Un grande percorso!! Ho vissuto intensamente queste puntate, la storia di Rut mi ha proprio colpito, storia che ammetto non conoscevo, ma mi ha aperto gli occhi su tantissime cose e mi ha dato diversi spunti di riflessione e preghiera.
    Lode a DIO per le rivelazioni di questo percorso.

    14/06/2020 a 22:43
    • Massimo Coero Borga rispondere

      Dice san Paolo che tutta la Bibbia è stata ispirata da Dio per: convincere, correggere, istruire e formare gli uomini e le donne di Dio. Con la conoscenza puoi camminare nella via della Verità che ti porterà alla Vita in abbondanza. Beato te che ti stai facendo guidare dal buon Pastore con questi insegnamenti (così giungerai presto alla terra promessa). A breve inizierà il cammino su GEDEONE: la sfida (im)possibile.

      15/06/2020 a 14:42
      • Daniele Proserpio rispondere

        Pronto per questo altro cammino di vita (e di crescita)!!!

        15/06/2020 a 20:05

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