IL CUSTODE: 6) Verso la pienezza
Verso la pienezza
Un buon percorso di accompagnamento (col custode) diventa strumento per favorire la crescita umano-spirituale.
Un buon accompagnamento spinge a un cammino (suppone, quindi, la volontà di muoversi), una docilità allo Spirito Santo nel guidare a Cristo il “custodito” (e anche il custode avrà una sua crescita personale verso questo obiettivo sempre più corrispondente).
Un buon cammino apre gli occhi al disegno che Dio ha nella vita di ognuno, insegna a riconoscere le varie voci e ti guida verso la realizzazione della propria vocazione (veri e fruttuosi).
Tappe fondamentali del percorso CUSTODIRE:
- Lavoro di ricerca e di sviluppo delle doti personali positive, delle attitudini, dei desideri, degli affetti, delle virtù umane e cristiane.
- Lavoro di avvicinamento a Cristo e confronto con Lui, che è il Signore e diventa il centro della vita. Avviene un’eduzione alla preghiera, ai sacramenti, all’ascolto della Parola, alla contemplazione di Cristo. Conoscere Cristo significa conoscere chi si deve diventare cristiani! Cristo è il modello perfetto come umanità e divinità (figlio di Dio).
- Lavoro di purificazione. Nel percorso ci saranno vari momenti di “potature”: ognuno di noi ha carenze, vizi, egoismi, schemi mentali, storture di pensieri e rigidità. Ci sarà un cambiamento anche dei valori e delle priorità. Ci sarà un imparare a vivere “cristianamente” ogni cosa della vita: tempo, denaro e averi/possessi, lavoro, affettività e sessualità, etc.
- Lavoro di discernimento vocazionale, di orientamento, di apertura al progetto di Dio sulla propria vita con attenzione alle attitudini, alle possibilità di servizio e di impegno a tempo pieno per il Regno di Dio. L’accompagnamento porta a scoprire il “fine” della vita personale.
Custodire dialogando
- Si può cominciare col rileggere la storia personale nelle varie tappe. Si potranno scoprire cose nuove, nel senso che si leggerà la storia con occhi nuovi facendo emergere anche doni, desideri, aspirazioni, sofferenze e fallimenti. Quando si incontra un nodo (situazione di sofferenza), lo si potrà poi far diventare argomento di guarigione e lavoro personale.
- Si rilegge, perciò, la vita di fede nei suoi ritmi di crescita oppure nelle sue ribellioni, arrivando al momento (momenti) in cui si giunge alla certezza di essere amati da Dio come Suoi figli preziosi. Si può aprire un percorso di scoperta della preghiera (aiutando il custodito a scoprire vari tipi di “relazione” col Padre).
- Si possono anche descrivere i momenti bui, le tentazioni lungo il tuo cammino di fede, quando è stato difficile riconoscere la presenza del Signore nella tua vita o si è dubitato del Suo amore. Ci si può soffermare su cosa si è provato e deciso in quei momenti. Si impara, quindi, a riconoscere anche l’azione del nemico e si cresce nel combattimento spirituale.
- Si aprono, poi, delle letture su vari ambiti specifici: la famiglia, gli amici, gli affetti, la scuola-lavoro, le scelte fatte, i desideri (sogni, progetti, aspettative). Ci si confronta con la figura di Gesù per verificare se il cammino è nella grazia.
- Si cerca di capire i criteri che vengono usati per fare le Si impara, quindi, a fare il discernimento (degli spiriti). Questo serve per giungere a fare le giuste scelte che portano verso la tua vocazione (pienezza).
- Se si è già giunti a scelte definitive di vita, si può vedere come si stanno affrontando i deserti e le tentazioni per portare a termine l’impegno di vita preso precedentemente e se il percorso “porta frutto”.
VERIFICA:
– Hai chiaro l’obiettivo dell’accompagnamento?
– Riconosci le varie tappe del percorso?
– Dialogare: hai toccato tutti i punti nella condivisione?
Ricorda sempre: IL PERCORSO È PROGRESSIVO (segui e fai seguire i tempi di Dio presenti nella persona)
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