Sono arrivata a Medjugorje con il cuore colmo di tante cose inutili, con la confusione di pensieri che si affollano nella mente come tante foglie secche che cadono dagli alberi e che non sapevo dove cacciare. Volevo fare un po’ di pulizia ma non capivo da dove iniziare.

E tu, Maria, mi hai presa per mano, durante pellegrinaggio con “Il Crocifisso Risorto”, mi hai fatto comprendere che tutto ciò che mi capita, in realtà, contiene un preciso messaggio per la mia vita. Nulla, ma proprio nulla-nulla-nulla, è un caso.

E sono salita sul Podbrdo e mi hai sorriso.

E sono scesa e sono caduta perché mi sono fidata (ancora una volta) solo di me stessa.

E mi hai fatto comprendere, durante la via Crucis al Krizevac, che, anche se nella mia vita ho fallito, con Tuo Figlio io saprò fare cose meravigliose.

E ho ricevuto l’effusione dello Spirito Santo (preghiera fatta personalmente da Massimo la Domenica di Pentecoste) con lo stesso identico messaggio di amore che ricevetti una settimana fa.

E ho capito che quanto chiedo con insistenza nelle mie preghiere quotidiane, in realtà io lo posseggo già, ed è l’amore di mio Padre: Dio.

E ho visto una bellissima catena che mi lega a Te, Maria, e che non costringe né fa male ma libera, perché ancora di salvezza.

E ho capito che l’ascolto vale più di mille parole e che forse sono chiamata ad esercitarlo.

Senza di te, Madre mia, che mi hai fatto capire tutto questo in soli quattro giorni, dove mai potrei andare?

Tienimi con te e aiutami a camminare col Crocifisso Risorto, così giungerò sicuramente nella “terra promessa”!

E.